Tum tap chap hak

A metà strada tra Mai Rook e Mai Rab si situa una branca di tecniche che addestrano al Nak Muay a combattere alla corta distanza, non solo utilizzando le percussioni con le varie armi naturali, ma bensì afferrrando l’avversario per poi metterlo fuori combattimento sbattendolo violentemente a terra o torcendogli le articolazioni fino a provocare lussazioni o fratture.

Questo settore del combattimento della Muay Boran detto Tum Tap Chap Hak è stato via via abbandonato per la proibizione che è stata fatta di uilizzare tali tecniche nei combattimenti sportivi; l’ovvia pericolosità di tecniche di questo genere, peraltro di non facile esecuzione su un avversario esperto, non si accordava con le intenzioni di sviluppo di massa e di esportazione all’estero della Boxe Thailandese e di conseguenza gli allenatori ed i pugili, non trovando più interesse ad praticare queste azioni in allenamento, abbandonarono progressivamente la loro pratica che nel tempo venne praticamente dimenticata. Il Tum Tap (proiettare e schiacciare a terra) era una strategia di combattimento orientata al rapido abbattimento del nemico, soprattutto in contesti di scontro all’ultimo sangue di stampo militare.

Scaraventare il nemico sul terreno con l’intenzione di provocargli danni seri nella stessa azione di proiezione (facendolo cadere in modo da rendergli difficile ammortizzare l’impatto col suolo), se non aveva un effetto immediato nella fase di proiezione, poneva comunque l’avversario in una posizione di notevole svantaggio dove era più semplice finirlo con un’arma bianca (spada, lancia, ascia) o con un colpo di tallone o di ginocchio diretto ad un punto vitale.Anche la strategia Chap Hak (afferrare e rompere) si può rivelare la soluzione definitiva per mettere fuori gioco un nemico, rompendogli un gomito, una spalla, un ginocchio, una caviglia o, nel caso peggiore, le vertebre (solitamente le cervicali mediante una violenta torsione del mento verso l’alto).

Queste tecniche sono state la base per insegnare ai militari a disarmare il nemico e, contro un avversario disarmato, venivano insegnate per mettere in grado il Nak Muay di “rompere le ali al cigno” cioè di privare l’avversario della capacità di esprimere le proprie abilità, annichilendo così la sua capacità combattiva.