Visita il nostro archivio

Muay Thai: è solamente un’arte di percussione?

La Muay Thai è l’arte siamese del combattimento disarmato. Le uniche “armi” che sono sempre disponibili sono le nostre parti del corpo, in particolare: mani, gambe, ginocchia, gomiti e testa. La Muay ha reso l’uso di quelle armi naturali una vera scienza: un praticante di Muay Thai è addestrato ad attaccare e a difendersi utilizzando con perizia quelle stesse parti del corpo in centinaia di modi estremamente efficienti. Per questo motivo, tutti gli appassionati di arti marziali considerano la Muay come un tipico esempio di “arte basata sui colpi”. Un’arte di questo genere è una disciplina di combattimento le cui tecniche sono focalizzate sull’uso di colpi potenti come sistema principale per sconfiggere un nemico/avversario. La maggior parte degli esperti considera le tecniche di percussione della Muay Thai come alcune delle migliori esistenti in termini di potenza esplosiva ed efficienza letale.
Questo è sicuramente vero: tuttavia, c’è molto di più. In effetti, la Muay ha una lunga storia che risale a secoli fa. Nel corso degli anni, quest’Arte Marziale ha attraversato una serie di trasformazioni, passando da disciplina da campo di battaglia a sport di combattimento raffinato e ben regolato. Le varie versioni della Muay prima della grande rivoluzione di questo stile che avvenne intorno all’anno 1930, non erano centrate solo sui colpi, ma consistevano in molteplici strategie di combattimento come afferrare, bloccare, torcere e rompere gli arti o il collo dell’avversario. Inoltre, gli antichi praticanti di Muay dovevano essere ben preparati a sconfiggere i nemici con l’uso di proiezioni e tecniche di finalizzazione applicate una volta che l’avversario era a terra. Alcune di queste tecniche sono ancora in uso nella moderna boxe thailandese, ma l’introduzione dei guantoni da boxe e le rigide norme applicate durante i combattimenti sul ring hanno portato a una progressiva rinuncia a quelle tattiche di combattimento. Al contrario, l’antica Muay era ricca di tecniche e strategie di lotta corpo a corpo: una delle strategie ancestrali utilizzate per eliminare i nemici sul campo di battaglia in combinazione con i colpi, era di sbatterli violentemente a terra. Una tecnica di finalizzazione veniva successivamente eseguita con un’arma (una spada), un calcio calpestante o un ginocchiata in caduta.
È un dato di fatto che le proiezioni possono essere un’arma devastante nelle mani di un Nak Muay adeguatamente addestrato. Come dice il vecchio adagio: il terreno colpisce più forte di qualsiasi pugno o calcio. Infatti, le proiezioni ben eseguite possono annientare sia fisicamente che psicologicamente. Per tutti questi motivi, i praticanti di Muay Thai dovrebbero essere esperti nelle tecniche di proiezione elementari, aggiungendo così una preziosa abilità ai loro “ferri del mestiere”.
Un corretto processo di apprendimento inizia con una buona comprensione dei principi di base delle tecniche di proiezione in stile Muay Thai. È saggio ricordare che nell’esecuzione di quasi tutte le manovre di lancio l’esecutore deve passare attraverso 3 fasi distinte:
1- La preparazione
2- L’esecuzione
3- La finalizzazione

Per quanto riguarda la fase di preparazione, dobbiamo distinguere tra due situazioni di partenza: o siamo noi che iniziamo l’azione o stiamo difendendoci dall’attacco dell’avversario e quindi eseguiamo la proiezione come contromossa. Secondo la strategia della Muay Thai, iniziare un’azione offensiva con una proiezione non è mai la scelta migliore. In effetti, la maggior parte delle volte l’attacco del Nak Muay inizia con un colpo di gamba o di mano. Al contrario, se ci troviamo nel ruolo di chi subisce l’attacco, reagire con un colpo e/o una presa e contrattaccare con una tecnica di proiezione, è una strategia perfettamente legittima per un esperto di Muay Thai.
Le possibili azioni offensive dell’avversario di solito appartengono a una di queste due vaste famiglie di attacchi: colpi e prese.
Se l’avversario colpisce, devi controllare l’attacco per preparare la successiva proiezione. Puoi parare il colpo, contrattaccare e poi afferrare l’arto attaccante o viceversa, puoi prendere il braccio o la gamba dell’avversario, colpire e poi proiettare.
Contro le prese, la tua preoccupazione principale deve essere quella di indebolire la presa stessa colpendo o applicando una contro-presa. A volte il tuo primo colpo è un “colpo falso” inteso a distrarre l’avversario e a permettere di difenderti dalla presa e applicare la tua tecnica di aggancio, prima di proseguire con una proiezione.
Nella Muay Thai, le proiezioni sono solitamente usate contro calci, pugni, colpi di gomito e ginocchio o come contrattacchi su prese al collo o al corpo.
– Proiezioni su calci. Molte volte i calci circolari vengono contrastati catturando la gamba attaccante e, secondo la posizione del difensore, sbilanciando e proiettando immediatamente. A volte, dopo aver afferrato la gamba, viene eseguito un contrattacco prima di sbilanciare e proiettare l’avversario. Il colpo è di solito un pugno alla testa o un calcio alla gamba. In alcune tecniche speciali viene applicata una secca gomitata discendente che attacca il muscolo della coscia per ferire la gamba prima di effettuare la proiezione. Anche i calci diretti vengono spesso afferrati: l’area migliore per eseguire la presa è la parte posteriore della caviglia. In effetti questa zona della parte inferiore della gamba offre una “maniglia” perfetta per effettuare una presa forte. Una volta che la gamba è stata afferrata, puoi eseguire un colpo (ginocchiata o calcio circolare) oppure puoi scegliere di proiettare direttamente. In quest’ultimo caso, dovresti sollevare la gamba intrappolata, facendo attenzione a mantenerla distesa: queste azioni consentono di impedire la difesa dell’avversario e di sbilanciarlo istantaneamente, rendendo la proiezione molto più semplice da eseguire.

b. Proiezioni su pugni. I pugni sono molto più veloci dei calci: quindi, afferrare un pugno per poi proiettare è molto difficile, quasi impossibile con i guantoni da boxe. Tuttavia, quando si combatte a mani nude, afferrare il braccio attaccante su un pugno diventa una questione di allenamento specifico e di buoni riflessi. I pugni circolari sono più facili da intercettare, quindi molti maestri Thailandesi hanno sviluppato diverse strategie di combattimento per eseguire proiezioni contro ganci o sventole. Se vuoi afferrare il braccio dell’avversario quando attacca con un diretto, dovresti combinare rapidamente una parata e un colpo di contrattacco prima di afferrare l’arto e iniziare lo sbilanciamento. Per un’analisi dettagliata delle strategie di Muay per agganciare un pugno fai riferimento all’articolo Muay Pram: bloccare, trattenere e rompere il gomito.

c. Proiezioni su prese. Nella Muay Thai due aree del corpo sono considerate obiettivi primari per le prese: il collo e il tronco (vita o parte alta della gabbia toracica ). Altre parti del corpo come le braccia o le gambe sono obiettivi secondari per un Nak Muay. Quando il tuo avversario riesce ad afferrare la zona del collo o della vita, devi reagire immediatamente colpendo, eseguendo uno spostamento o applicando una rapida contro tecnica di presa. Non appena la tua presa è completata, non dovresti perdere tempo e muovere il tuo corpo per sbilanciare e infine proiettare l’avversario. I praticanti di Muay Thai che si allenano continuamente indossando i guantoni da boxe, sono costretti a limitare le loro tecniche di proiezione in situazioni di lotta a pochi solidi trucchi. D’altra parte, l’arte siamese della lotta corpo a corpo nota come Muay Pram è stata sviluppata molto prima dell’introduzione dei guantoni da boxe occidentale in Thailandia e offre quindi una miriade di opzioni di presa e proiezione a chi la pratica. Le prese al collo (eseguite con o senza guantoni da boxe) sono uno dei marchi di fabbrica della Muay Thai: sapere come difendersi dalla doppia presa al collo o Chap Ko è un dovere per i pugili thailandesi di tutti i livelli. Alcune delle tecniche di proiezione più popolari sono state sviluppate proprio per contrastare questa temibile presa al collo.