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I combattimenti reali si svolgono il più delle volte alla corta distanza: lo scopo primario dell’allenamento nel Lert Rit consiste nel mettere il praticante in condizione di eliminare gli avversari nella lotta corpo a corpo. Prima di diventare uno sport da combattimento, la Muay Thai rappresentava un elemento prezioso nel bagaglio tecnico dei soldati siamesi, che utilizzavano le tecniche a mani nude in combinazione con le armi bianche, spade, lance, asce, coltelli. Gli scontri sui campi di battaglia erano radicalmente differenti dal modo di combattere sportivo: benché gli attacchi con colpi fossero molto utilizzati, essi dovevano essere scagliati il più delle volte da distanze molto brevi, e venivano abbinati a prese, proiezioni, slogature e rotture articolari. Ogni attacco mirava a menomare o uccidere, sia colpendo punti vitali, sia provocando la rottura delle vertebre cervicali.
Essendo il Lert Rit moderno una rilettura aggiornata dell’antica arte da guerra , l’allenamento mira a sviluppare la capacità di combattere alla corta distanza utilizzando in prima istanza colpi alle aree sensibili del corpo del nemico. Tali colpi impiegano come “armi”, parti ossee resistenti, come: mani (nocche, base del palmo, taglio esterno della mano) e braccia (ulna), gambe (avampiede, tallone, tibia), ginocchia, gomiti, testa. Poiché la tecnica dei colpi da distanza ravvicinata è molto differente da quella dei colpi dalla distanza media o lunga, è necessario sviluppare un tipo di potenza specifica: tutti i distretti corporei devono entrare in gioco all’unisono in maniera coordinata nell’esecuzione di ogni attacco e l’intera massa corporea deve essere esplosivamente proiettata verso l’avversario, anche se i combattenti sono separati da uno spazio molto piccolo. Nell’esecuzione di colpi potenti portati da brevissima distanza, il corpo dell’esecutore sembra essere attraversato da una scossa elettrica; l’energia che viene assorbita dal terreno dai piedi viene trasmessa alle anche a da qui indirizzata agli arti (braccia e gambe) da dove viene “sparata” in direzione dei punti deboli del nemico. Il risultato di questo tipo di colpi speciali è normalmente il fuori combattimento o, al meno, un avversario stordito, pronto per una tecnica di finalizzazione.